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Ecco gli e-commerce che tengono in alto il made in Italy

Le creazioni d’eccellenza italiane possono essere apprezzate in tutto il mondo, non solo da coloro che si recano nel nostro Paese per le vacanze oppure per un viaggio di lavoro, ma anche da quelli che decidono di acquistare i prodotti grazie ai tanti e-commerce che, ormai, hanno consentito di superare ogni tipo di barriera geografica.

Sembra che durante lo scorso anno le esportazioni di beni di consumo del nostro Paese realizzate grazie al commercio via internet siano aumentate del 24% rispetto all’anno precedente, arrivando a toccare un valore di 7,5 miliardi di euro in totale.

I settori dell’e-commerce che vedono maggiori crescite

Una grande percentuale di ciò che viene venduto per via elettronica e che appartiene alle eccellenze italiane è costituito dal settore della moda, che occupa più del 60% del mercato di export via internet. Dopo la moda viene l’esportazione di cibo, che arriva al 17% dei 7,5 miliardi di euro citati. Infine, al terzo posto si trovano l’arredamento e il design nostrano, che si assestano, entrambi, al 12%.

Ecco che, quindi, l’Italia si conferma come un Paese nel quale il buon gusto, e il gusto per il cibo, sono elementi davvero tangibili anche da parte di chi non viva nel territorio. Sono sempre di più gli “ammiratori” dello stile italiano, sia a livello di vestiti, sia per quanto riguarda la casa e, ovviamente, il modo di nutrirsi.

Come si compra dall’Italia

I canali di maggiore distribuzione per l’ecommerce italiano sono costituiti, innanzitutto, dai retailer online che arrivano a coprire il 52% del totale del fatturato per questo tipo di esportazioni. Successivamente, si trovano i marketplace, che si assestano al 34% e, infine, i siti di vendite private, che arrivano all’8%.

Inoltre, una piccola percentuale viene costituita anche dai siti di ecommerce che vengono realizzati direttamente dai proprietari dei beni che vengono venduti e che arrivano ad una percentuale del 6%.

I siti come https://milkybath.it, tutto italiano, che aggregano marchi differenti e che garantiscono l’eccellenza italiana sono, quindi, un punto di riferimento non solo per i consumatori nostrani, ma per tutti coloro che vogliano acquistare cosmetici e detergenti di alta qualità e garantiti.

Quali sono i Paesi che comprano di più dall’Italia?

I Paesi che più vedono consumatori disposti ad acquistare prodotti italiani sono soprattutto la Germania e gli Stati Uniti. Tuttavia, sembra che negli ultimi anni sia aumentata la richiesta di queste esportazioni anche da parte di popolazioni come quella russa e quella polacca.

L’acquisto online di beni italiani, invece, rimane ancora limitato per aree come il Sudamerica e il Sud-Est Asiatico.

L’export diretto ed indiretto

Grazie ai dati che sono stati raccolti in merito all’utilizzo dell’e-commerce per effettuare le esportazioni dei prodotti italiani, si è compreso come vi sia ancora una rilevante differenza tra l’export diretto e quello indiretto.

L’export diretto vede la possibilità di interagire direttamente con il cliente usando i siti dei produttori, come accade per Dolce&Gabbana, Diesel, Campari e così via, oppure attraverso i così detti retailer online, che comprendono, ad esempio Yoox.

L’export indiretto, invece, comprende tutte quelle vendite che vengono realizzate grazie all’utilizzo di canali come i retailer stranieri, che comprendono, ad esempio, il famoso Zalando ma anche Amazon.

Sono soprattutto i canali di export indiretto a fare la differenza e a richiamare la maggior parte degli acquirenti che vogliano assicurarsi l’eccellenza del made in Italy. Questo forse perché all’interno di marketplace più variegati gli stranieri hanno maggiori possibilità di individuare anche ciò che viene prodotto in Italia e che ha il nostro tipo di stile.

Infatti, l’export diretto arriva a coprire solo 2 miliardi di euro, una percentuale ridotta rispetto al totale di più di 7 miliardi costituiti solo nel 2016 grazie alle esportazioni di beni venduti online. L’export indiretto, invece, consente di raggiungere la quota di ben 5,5 miliardi di euro.

Di questi cinque miliardi la maggior parte delle vendite è ancora riservata al settore del fashion, che copre il 60% degli introiti, seguito, per il 21% dal cibo e dal 13% dedicato all’arredamento e a tutti gli oggetti di design.

Sembra, inoltre, che soprattutto negli ultimi tre anni si stia sempre di più sviluppando il commercio elettronico di beni italiani, che stanno conquistando il mercato non solo all’interno dei siti nostrani, ma anche nei grandi marketplace internazionali.

Le variazioni nelle esportazioni

A seconda del tipo di settore sembra, inoltre, che variano anche le tipologie di esportazioni dei beni realizzati in Italia. Infatti, nelle ultime rilevazioni è stato indicato come più della metà delle aziende italiane dedite ai settori di punta del nostro Paese si occupi già di vendere su internet. Tuttavia, solo il 5% di queste ha come unico canale di esportazione internet, mettendo insieme il sistema digitale con altre modalità di vendita verso l’estero.

Un 30% delle aziende che vende online varia il tipo di vendita, tra online ed offline, a seconda del Paese che accoglierà la merce italiana, ma sembra che le aziende vogliano investire sempre di più sulla vendita online dei propri prodotti, sia per il nostro Paese sia per le esportazioni. Infatti, sembra che, tra le aziende che sono state interpellate per la rilevazione dei dati, il 64% di coloro che ancora non usano l’ecommerce come canale di vendita lo vogliano iniziare nei prossimi anni.

L’e-commerce usato sempre di più anche dagli italiani

Ma se le esportazioni sono un fattore molto importante per il Made in Italy, anche nel nostro Paese sta crescendo sempre di più l’acquisto di beni di diverso tipo su internet. Questo soprattutto per le possibilità che la rete offre: dalla comodità di fare acquisti senza doversi muovere da casa, o dal posto di lavoro, alla grande quantità di beni che si possono trovare con pochi clic, sino alle tante promozioni delle quali si può usufruire acquistando ciò che è presente in rete.

Insomma, sembra che internet diventerà, anche per l’Italia, il nuovo canale di distribuzione, sia per quanto riguarda i turisti sia per tutti coloro che amino fare acquisti ma non apprezzino la ressa all’interno dei negozi.