Reiki per combattere l’ansia e lo stress: intervista a Federico Scotti

Reiki è una disciplina terapeutica nata in Giappone nel secolo scorso che ha riscosso un grande successo anche in Occidente come terapia complementare alle cure mediche. Data la sua estrema versatilità e semplicità, questa pratica è spesso utilizzata anche in ambito sanitario in tutto il mondo per supportare la medicina ufficiale.

Nel concreto un trattamento Reiki consiste nell’imposizione delle mani da parte di un operatore qualificato sulle parti del corpo della persona che necessitano di essere riequilibrate energeticamente, partendo dall’assunto, tipico delle filosofie orientali, che lo stato di salute di una persona dipende dall’equilibrio di tanti fattori che spesso risultano essere elementi contrastanti tra di loro.

Un trattamento Reiki, riportando in equilibrio elementi opposti tra di loro, permette di ripristinare il benessere psico-fisico dell’individuo. Il vantaggio di Reiki rispetto ad altre terapie complementari sta nel fatto che è compatibile con qualsiasi cura medica in atto e non ha dunque alcuna controindicazione.

Negli ultimi anni anche in Italia sempre più persone accedono alla terapia Reiki per supportare la cura di diverse malattie, e in particolar modo per trovare una risposta rapida ed efficace a stati d’ansia determinati dallo stress della quotidianità occidentale.

Sono numerosi anche gli studi scientifici in ambito clinico che attestano l’efficacia terapeutica di Reiki nel trattamento degli stati d’ansia, come sembra testimoniare questo articolo scientifico.

Per comprendere meglio l’utilità di Reiki per combattere l’ansia, abbiamo intervistato il Dott. Federico Scotti, uno dei più autorevoli esperti italiani di Reiki da molti anni impegnato nella divulgazione e nella pratica di questa affascinante disciplina giapponese attraverso il suo Centro My Reiki di Milano.

Qual è secondo te il motivo principale che spinge una persona che soffre di stati d’ansia a rivolgersi a Reiki?

 Siamo in una società molto “medicalizzata”, e siamo abituati ad assumere farmaci per qualsiasi tipo di problema, anche di lieve entità. La prospettiva quindi di dover assumere dei farmaci (ansiolitici o calmanti) anche per questo genere di problemi, magari con il rischio di incorrere in problemi di dipendenza, spinge le persone a individuare soluzioni alternative.

Nello specifico, il trattamento Reiki risulta una soluzione particolarmente gradita alle persone in quanto non ha alcuna controindicazione, né interferisce con terapie farmacologiche in atto.

Quali sono gli effetti immediati di un trattamento Reiki?

 Nella quasi totalità dei casi da me seguiti un trattamento Reiki induce un profondo stato di rilassamento e di benessere nella persona. È molto frequente che la persona si addormenti durante la seduta Reiki, a testimonianza del fatto che pressoché immediatamente vengono rilasciate le tensioni psico-fisiche presenti.

Quanto dura il “beneficio” di un trattamento Reiki?

Stiamo parlando di una terapia e non di una bacchetta magica, di conseguenza vanno programmate una serie di sedute, in un numero variabile a seconda della gravità del problema della persona.  Dalla mia esperienza ho potuto verificare che sono necessarie da 3 a 5 sedute a cadenza settimanale per risolvere problematiche di ansia di media intensità. Per problematiche più gravi, come nel caso delle fobie, è necessario aumentare il numero di sedute.

Come si svolge una seduta Reiki e quanto dura?

 La semplicità e la fruibilità è la caratteristica che rende un trattamento Reiki adatto a tutti.

La persona si sdraia comodamente su un lettino e l’operatore imporne le mani a contatto con le parti del corpo che necessitano di essere riequilibrate. La “scelta” di dove imporre le mani è il risultato dell’esperienza dell’operatore che attraverso precise tecniche è in grado di determinare i punti da riequilibrare maggiormente. La durata della seduta è di circa 50 – 60 minuti. La terapia si svolge in un ambiente confortevole e rilassante.

Esiste un albo degli operatori Reiki certificati?

No, non esiste nessun albo, e questo è uno dei problemi che affliggono le terapie alternative non riconosciute dallo stato italiano. Oggi chiunque può effettuare trattamenti Reiki aprendo semplicemente una partita iva. Ciò rende il mercato dei trattamenti Reiki una vera e propria Jungla dove chiunque può proporsi come terapeuta.

Il mio suggerimento, per chi desiderasse avvicinarsi a questa efficace terapia, è di informarsi molto bene sul curriculum di studi e sull’esperienza dell’operatore prima di sottoporsi a un trattamento onde evitare brutte sorprese.

In conclusione quindi Reiki può essere una valida alternativa o un utile supporto alla medicina ufficiale per combattere lo stress e gli stati d’ansia, a patto di verificare in anticipo i titoli e l’esperienza dell’operatore a cui abbiamo scelto di rivolgerci, dal momento che la salute delle persone non è mai un gioco da mettere nelle mani di dilettanti allo sbaraglio.