Che differenze ci sono tra capi organici e capi biologici?

Il concetto di ecosostenibilità ha fatto presa a tutte le latitudini nei principali settori produttivi del mondo, fino alla ristorazione e alla moda. Il motivo è molto semplice: il pianeta inizia ad avvertire il peso degli sconvolgimenti climatici, molti dei quali causati proprio dalla mano dell’uomo, quindi è necessaria una svolta green per ridurre l’inquinamento ambientale e limitare lo sfruttamento massiccio delle materie prime.

La filosofia green ha preso piede da tempo nel campo della moda e diversi grandi brand hanno virato verso una produzione eco-friendly. I capi d’abbigliamento vengono così prodotti con materiali e tessuti cruelty-free e naturali, con un bassissimo impatto ambientale e senza l’uso di derivati animali o vegetali.

A tal proposito però bisogna fare una precisazione: organico e biologico sono due termini utilizzati spesso come sinonimi ma non è assolutamente corretto. Ci sono infatti delle differenze sostanziali che è opportuno conoscere se vuoi vestire in modo realmente ecosostenibile senza commettere errori.

Attenzione al termine “organic”: è un falso amico!

Uno dei motivi per i quali organico viene confuso con biologico è l’errata traduzione di “organic”. In inglese esistono i cosiddetti “false friends”, vocaboli inglesi che avendo lo stesso ceppo latino sono molto simili nella scrittura a termini italiani, ma con significati totalmente opposti.

Uno dei false friends più comuni è “parents”, che non significa “parenti” bensì “genitori”. Ce ne sono altri ancora come “cold” che significa “freddo” e non “caldo” oppure “actually” che vuol dire “in realtà” e non “attualmente”.

In questa lista di false friends rientra anche organic, tradotto troppo frettolosamente con organico. Si tratta di una traduzione sbagliata poiché i significati non sono gli stessi. Non si possono usare i termini “organic clothing” oppure “organic food” se intendiamo dire “abbigliamento organico” o cibo organico”. Magari si possono anche usare, purché non abbiano lo stesso significato di abbigliamento biologico o cibo biologico.

Differenze tra organico e biologico

In italiano il termine organico fa riferimento ad organismi viventi, animali o vegetali. In pratica un prodotto organico è composto da sostanze organiche, quindi contiene al suo interno prodotti di origine vegetale o animale.

Materiali come il cotone, la lana o la canapa sono fibre organiche perché derivano da ingredienti di origine animale e vegetale, ma non necessariamente sono fibre biologiche. Che si tratti di un capo d’abbigliamento o un alimento, per poterlo definire biologico devono essere rispettati standard molto elevati definiti dalla legge.

Se non c’è alcuna certificazione un capo realizzato in cotone organico è sicuramente di origine naturale, ma molto probabilmente non di origine biologica.

Cosa si intende per abbigliamento biologico?

Nella sostanza cosa si intende per abbigliamento biologico? Rientrano in questa categoria tutti quegli abbigliamenti dotati di specifici standard, di cui uno dei più importanti è il GOTS, cioè Global Organic Textile Standard.

Vestiti, abiti e accessori biologici sono derivanti da fibre che vengono trattate esclusivamente con sostanze naturali con un bassissimo impatto sull’ambiente. Una delle prime pietre miliari della nascita dell’abbigliamento biologico è stata la fondazione dell’IFOAM (International Federation of Organic Agriculture Movements), che nel 1998 pubblicò gli Standard per il Tessile Biologico per avere una base comune da usare per i mercati internazionali.

La stessa Italia segue questi standard per adeguarsi al mercato e garantire la provenienza biologica di capi d’abbigliamento e accessori.

I vantaggi dell’abbigliamento biologico

Il primo vantaggio è di natura ambientale, poiché il processo di crescita e di trasformazione delle fibre naturali in oggetti e tessuti ha un impatto molto contenuto e quasi nullo sull’ambiente circostante.

Le fibre naturali vengono coltivate e certificate secondo i rigidi standard dell’agricoltura biologica, utilizzando quasi esclusivamente sostanze sostenibili per ridurre i rischi potenziali per l’ambiente e per le persone. I detergenti, gli sgrassanti e i saponi utilizzati durante le varie fasi di produzione devono essere rigorosamente biodegradabili.

La produzione biologica mette in moto un effetto domino virtuoso che comprende numerosi altri vantaggi come il riciclo, la lunga durata dei capi e degli accessori e il risparmio energetico. Inoltre trattandosi di materiali naturali, che quindi non subiscono particolari trattamenti, accarezzano, proteggono e coccolano la pelle, anche quella più delicata e sensibile, prevenendo le allergie e le dermatiti tipiche di alcuni materiali sintetici.

Cosa scegliere tra capi biologici ed organici?

La scelta è soggettiva e dipende naturalmente dall’acquirente finale, attorno al quale si muove tutto il mercato globale, ma proviamo a fare un ragionamento.

Un capo organico non ha certamente origini artificiali, ma non puoi essere sicuro che la pianta utilizzata sia stata trattata con sostanze non nocive, né tanto meno che l’animale da cui ha origine non sia stato maltrattato.

Diversamente se opti per un capo d’abbigliamento biologico hai la certezza che tutta la filiera produttiva abbia seguito le rigide regole impostate dalla normativa. Un capo organico non necessariamente è stato realizzato con un processo sostenibile, mentre un capo biologico sicuramente è stato realizzato con un processo sostenibile. A te la scelta!