Chi si occupa di selezionare il personale?

Alla scoperta del recruiter e del percorso formativo necessario per intraprendere questa carriera

Sono innumerevoli le figure professionali che abbiamo imparato a conoscere solo nel corso degli ultimi anni. Un esempio? Il graphic designer, figura professionale che puoi approfondire con questo articolo. E poi ancora il copywriter, il social media manager, il life coach, il gestore di e-commerce, Questi ovviamente sono solo alcuni esempi. Naviga su questo sito per scoprire tutte le altre opportunità lavorative che hanno fatto la loro comparsa solo di recente.

A queste figure professionali, sarebbe bene aggiungerne anche un’altra. Stiamo parlando di colui che si occupa della selezione del personale, o recruiter che dir si voglia. Non si tratta di certo di una figura professionale nuova. Esiste anzi praticamente da sempre. Nel corso del tempo però è diventata sempre più importante è quindi sempre più richiesta. Tutte le realtà imprenditoriali infatti oggi come oggi non vogliono commettere alcun errore quando selezionano il personale da assumere. Desiderano qualcuno che sia già formato e pronto per iniziare a lavorare. Desiderano qualcuno di perfetto per quello specifico posto di lavoro. Hanno quindi bisogno di un recruiter coi fiocchi. Ma di cosa si occupa il recruiter? Quale formazione è necessaria per accedere a questa posizione? Cerchiamo di rispondere insieme a queste domande e fare un po’ di chiarezza sulla questione.

Chi è e come si chiama la figura professionale che si occupa di selezionare il personale?

L’esperto in selezione e valutazione del personale viene chiamato anche recruiter o HR recruiter. Il suo è un lavoro estremamente complesso. Il recruiter deve prima di tutto capire quali siano le qualità e competenze che il personale deve possedere per poter accedere ai posti vacanti. Dopo questa valutazione, il recruiter mette in atto un piano di ricerca del personale, adottando tutti gli strumenti che crede siano più adatti. Negli ultimi tempi gli strumenti più utilizzati, dobbiamo ammetterlo, sono quelli che corrono sul filo del web. In seguito deve passare in visione ogni profilo, leggendo con cura il curriculum vitae di ogni candidato e un’eventuale lettera di presentazione.

Il recruiter deve poi prendere un appuntamento con i candidati che crede idonee per un colloquio conoscitivo. Non solo colloqui, i recruiter possono anche organizzare dei test o delle prove a cui sottoporre i candidati. Sulla base dei dati raccolti tramite colloquio ed eventuali test, il recruiter deve essere in grado di valutare con attenzione i candidati. Una volta capito quali siano i candidati più adatti, deve presentarli a chi di dovere all’interno dell’azienda. Può anche avere l’incarico di elaborare appositi piani di inserimento.

Il lavoro del recruiter è complesso e ricco di sfaccettature. È però anche un lavoro che porta a molte soddisfazioni. C’è soddisfazione nel riuscire a trovare il candidato perfetto per ogni posizione vacante. C’è soddisfazione nel vedere che le proprie scelte possono portare una realtà imprenditoriale verso la strada del successo. Il recruiter, giusto sottolinearlo, può lavorare direttamente per una realtà imprenditoriale, dall’interno. Molte realtà oggi preferiscono però esternalizzare questi compiti. È possibile quindi che si tratti di una figura professionale esterna. Può lavorare per un’agenzia o essere il capo stesso dell’agenzia di reclutamento. Approfondisci qui il lavoro del recruiter, così da comprendere appieno tutte le sue mansioni.

Recruiter: la formazione necessaria

Affinché sia possibile accedere ad un posto come recruiter sarebbe bene essere in possesso di una laurea, anche solo triennale. Le lauree migliori sono quelle che rientrano nel ramo della psicologia, ma anche letteratura e filosofia possono essere una valida scelta. Se si è in possessi di un buon percorso post universitario, tanto meglio ovviamente. Le possibilità di entrare in questo settore sono senza dubbio più numerose. Esistono molti percorsi post universitari ad hoc, sulla psicologia del lavoro e sulle tecniche di reclutamento. È inoltre anche possibile accedere ad uno stage presso un’agenzia interinale. Ne vengono accesi di continuo e sono una valida scelta per chi deve affacciarsi per la prima volta a questo settore e farsi le ossa.

Come puoi scoprire a questo link, le competenze core non sono di certo le uniche competenze importanti per poter accedere al mondo del lavoro a testa alta. Le competenze di cui abbiamo sopra parlato sono quelle che un recruiter deve necessariamente assumere sulle sue spalle con un’adeguata formazione, ma deve anche conoscere le tecnologie informatiche e telematiche al meglio. Non si tratta solo di saper utilizzare un computer e tutti i maggiori software. Anche una conoscenza dell’intelligenza artificiale e del suo modo di funzionare è importante, dato che ormai algoritmi e automazione stanno iniziando ad avere un ruolo importante in questo settore. Approfondisci qui questo argomento!

Deve poi conoscere almeno una lingua straniera, meglio se l’inglese. Deve avere buone doti di empatia e di comunicazione, in modo da riuscire a mettersi sempre nei panni dei candidati e gestirli in modo impeccabile. Deve possedere doti organizzative eccellenti, doti di problem solving, capacità critiche. Queste sono considerate skills trasversali. Sono doti innate, è vero. Molto dipende quindi dal carattere del singolo. Sono doti che possono però anche essere smussate con la formazione e con l’esperienza.