Immobiliare e Covid: come è cambiata la situazione in Emilia-Romagna

Se comprare casa in Emilia-Romagna presentava diverse criticità già prima del Covid, dopo la crisi sanitaria la situazione si è ulteriormente modificata. Ecco dunque un’analisi per questi difficili mesi del 2020, per avere le informazioni più fresche sul tema a disposizione prima della propria scelta.

I dati dell’Osservatorio Immobiliare.it

La fonte che abbiamo deciso di utilizzare per la nostra analisi è di prima mano: si tratta dell’Osservatorio del noto sito immobiliare.it, un’istituzione in tutta Italia per la vendita e gli affitti degli immobili. A quanto pare, nel primo semestre del 2020, sia i contratti di vendita che quelli di affitto sono cresciuti con un ritmo sostenibile e buono, nonostante le difficoltà affrontate dalla regione a causa della crisi sanitaria.

I costi delle vendite

L’ultimo dato a cui fa riferimento l’Osservatorio è quello del dicembre 2019, esattamente un anno fa. Nei primi sei mesi del 2020 il costo degli immobili è aumentato dell’1,8% al metro quadro. Significativa è la situazione di Bologna, il capoluogo della regione: +1,3% rispetto allo stesso periodo. La città è ancora ambita, dunque, ma la quantità di immobili disponibili sembra essere leggermente aumentata: i proprietari cercano di rientrare della liquidità e molti sono rimasti sfitti con la partenza dei giovani universitari, non più interessati a vivere in una delle città più care d’Europa senza locali aperti e senza le lezioni in presenza in facoltà.

La città con l’incremento di costo maggiore nel 2020 è stata però Ferrata: +5,5%, nonostante il rapporto costo/metro quadro tra i più bassi della regione, con oltre 500 euro di scarto rispetto a Bologna.

Le province di Rimini, Modena, Forlì e Reggio Emilia si posizionano invece in leggero ribasso, con meno vendite effettuate.

Gli affitti

Il costo degli affitti in Emilia-Romagna è aumentato complessivamente di circa l’,12%. Record positivo per i proprietari invece a Ravenna: +12,1%, con un nettissimo distacco in confronto alle altre province.

Cosa ricercano gli affittuari? Il lockdown ha cambiato le esigenze delle famiglie e fatto temere per il peggio. Le nuove richieste sono:

  • Più appartamenti in condomini: la prossimità con i vicini, pronti ad aiutare al bisogno, sembra essere diventata predominante nella scelta
  • Metrature più abbondanti, per consentire un uso agevole delle stanze anche dove tutti i membri della famiglia siano a casa per la didattica a distanza e lo smartworking
  • Presenza di balconi o giardini privati: il timore di un nuovo blocco nazionale fa avanzare la richiesta di spazi sicuri e all’aperto per vivere con meno oppressione l’eventualità di una nuova quarantena estesa