Fibromialgia, come trovare sollievo grazie al CBD

Per una persona con fibromialgia il fatto di dover compiere un qualsiasi sforzo, anche all’apparenza semplice e banale, può rappresentare un ostacolo altissimo. Stiamo parlando di una sindrome purtroppo sempre più diffusa e invalidante, che spesso fa la sua comparsa in persone di giovane età e con un’incidenza maggiore nelle donne. Confonderla con l’artrite è un errore comune, ma che non bisogna fare. A differenza di quest’ultima, infatti, non ci sono danni alle articolazioni o infiammazioni interne. La fibromialgia va a colpire in particolare il tessuto connettivo del corpo, specie le strutture formate da fibre come nervi e tendini (oltre che naturalmente i muscoli). Il suo principale sintomo è rappresentato da dolori molto forti e diffusi, che vanno a debilitare pesantemente il sistema muscolo-scheletrico. Non se ne conoscono con certezza le cause e sono ancora lontane terapie risolutive alle quali affidarsi. Prevenirla è impossibile, sta di fatto che nelle persone che compare si comporta come un nemico invisibile: è in grado di caratterizzare qualsiasi momento della giornata e della routine, dal risveglio fino all’ultimo sbadiglio prima di mettersi a letto la sera.

Perché importante lottare e scegliere i rimedi naturali

Le giornate iniziano sempre nello stesso modo: si spalancano gli occhi sul soffitto e i muscoli sono tesi e rigidi. Ci si mette lentamente in moto per poi dedicarsi alle attività quotidiane, ma sempre con la sensazione di non potersi mai spingere oltre gesti semplici e non associati a particolari sforzi. C’è insomma una certa sensazione di impotenza, che caratterizza la routine. Questo, a lungo andare, porta a una certa immobilità che è ancor più deleteria per l’apparato muscolo-scheletrico: la forma fisica in questo caso infatti ne andrebbe a risentire in modo molto pesante. Riducendosi la capacità di fare sforzi (di entità man mano sempre più ridotta), peraltro, il dolore potrebbe arrivare a diventare intollerabile. Alleviarne la percezione è lo scopo ultimo di tutta una serie di attività che – messe insieme – vanno a costituire ‘buone abitudini’ in grado di supportare nella lotta alla fibromialgia. Assieme ad attività come l’aerobica e le passeggiate in bici ma anche il tai-chi e la meditazione – ideali per ‘mettere in moto’ i muscoli – ci sono dei rimedi naturali in grado di alleviare la sensazione di malessere, come l’assunzione dell’olio di CBD con effetto antidolorifico. Il CBD, acronimo di cannabidiolo, è un metabolita della cannabis sativa – non psicoattivo – con particolari proprietà rilassanti, antiossidanti e distensive. Favorisce il riposo e il sonno buono, motivo in più per associarlo alla lotta alla sindrome fibromialgica.

Quali sono i trigger point e come applicare l’olio di CBD

Per quanto riguarda i dolori associati alla fibromialgia, è possibile indicare alcuni ‘trigger point’ – la cui traduzione letterale è ‘punto grilletto’ – intorno ai quali anche una pressione leggera può scatenare la comparsa di un dolore grave. Stiamo parlando in particolare di gomiti, spalle e ginocchia ma anche di collo e fianchi. In queste zone del corpo, del quale rappresentano ben precisi crocevia, si va a concentrare la sindrome. Tra i sintomi della fibromialgia occorre anche indicare la comparsa di mal di testa (sempre più intensi), disturbi dell’umore, sonno cattivo e una generica spossatezza molto fastidiosa. Scegliere di affidarsi ai benefici del CBD richiede un approfondimento in merito alle sue modalità di assunzione: quest’ultima può avvenire per via topica oppure orale. Si può cioè applicare direttamente sulla pelle, nella zona in cui si percepisce il dolore, oppure consumare in via sublinguale: molto dipende dalle preferenze, da persona a persona. Anche se tali rimedi si rivelano efficaci nella riduzione della percezione del dolore, è sempre bene ricordare l’assoluta importanza della ricerca medica in questo ambito.