Come raffreddare un notebook

Come raffreddare un notebook?

Il pericolo delle temperature

I notebook oggi giorno sono largamente usati, in ogni ambito e si sono sviluppati soprattutto grazie alla loro maneggevolezza. L’unica pecca, spesso e volentieri, riguarda la temperatura soprattutto in estate o comunque in zone calde; questa è considerata come il tallone d’Achille dei notebook, visto che un aumento eccessivo di temperatura al portatile rischia di danneggiarne i componenti o comunque farlo spegnere automaticamente (sistema di salvaguardia dalle alte temperature). I più utilizzati sono i notebook da 13 pollici ed i notebook da 15 pollici, proprio perché occupano poco spazio, ma necessitano di alcune accortezze per essere adeguatamente raffreddati.

Metodi di raffreddamento

Il metodo più comune ed alla portata di tutti è l’utilizzo di una base di raffreddamento; in pratica sono basi di metallo (o plastica, ma sono quelle di scarsa qualità) che presentano una ventola al loro interno che spinge aria verso il notebook raffreddandolo. Vengono attaccate ed alimentate al notebook tramite una porta usb, avendo consumi davvero irrisori. L’unica pecca di questo metodo è che fa perdere al notebook la sua maneggevolezza, quindi spesso questo metodo non viene considerato molto soddisfacente.

Un altro metodo, che può sembrare banale o stupido, è quello di rimuovere la polvere. Questa è infatti la peggior nemica dei notebook visto che si insinua nelle componenti bloccando il passaggio di aria, con conseguente aumento delle temperature. Il processo di pulizia non è complesso, ma nel caso si sia completamente inesperti è meglio chiedere aiuto ad uno specialista. Per rimuovere la polvere è necessario smontare il notebook, togliendo tutte le viti e staccando i pannelli esterni, e poi con calma con un pennello (oppure con un panno in microfibra o con una bomboletta ad aria) iniziare a toglierla, cercando di individuare la polvere che si è insinuata anche negli spazi più angusti, in modo tale da garantire un’ariazione ottimale. Fatto questo, basta rimontare i pannelli e le viti e si potrà riutilizzare il notebook tranquillamente, osservando un drastico calo di temperature.

Un ennesimo metodo, un pò più tecnico, riguarda la regolazione della velocità delle ventole che girano di base nel notebook. Basta scaricare il programma adatto al proprio portatile (di solito ogni produttore crea un programma specifico per i propri modelli) e da li regolare, con poca difficoltà, la velocità delle ventole. In modo tale si aumenterà l’aria spinta verso il portatile e quindi si abbasserà la temperatura totale; l’unica pecca di questo metodo è che, in genere, si aumenta anche la rumorosità del portatile, quindi bisogna trovare il giusto compromesso tra rumorosità e temperature.

Le temperature però possono essere abbassate anche con altri piccoli accorgimenti, ovvero cercare di ridurre le operazioni effettuate dal notebook, oppure verificare che tutti i componenti funzionino correttamente.

Tutti questi consigli e metodi possono funzionare meglio o peggio a seconda del proprio hardware, dai problemi riscontrati ed in genere anche dalla grandezza del notebook. Ad esempio un notebook da 13 pollici sarà più piccolo e quindi meno areato di un notebook da 15 pollici, e quindi il primo avrà più possibilità a riscontrare problemi di temperature elevate. Anche per questo motivo è di fondamentale importanza comprare un notebook che rispecchi esattamente le proprie esigenze; è abbastanza inutile comprare un notebook adatto ad operazioni grafiche ed utilizzarlo per operazioni domestiche. Proprio per questo sul web possiamo trovare numerose pagine che danno ottimi consigli per orientarsi tra i centinaia di prodotti offerti, uno dei migliori è indubbiamente https://s-m-webblog.com/hardware/notebook/migliori-notebook/ che riesce a focalizzare tutti i prodotti stimando classifiche relative ai prezzi, alle potenzialità hardware ed anche al rapporto qualità/prezzo.